● Rapporto Caritas 24: 5,3 milioni
gli stranieri residenti in Italia
È stato pubblicato il XXXIII Rapporto Immigrazione curato da Caritas e Fondazione Migrantes. Il Rapporto fornisce la più completa e aggiornata fotografia del fenomeno epocale della migrazione, per quanto riguarda l’Italia.
Al 1° gennaio 24 la popolazione residente in Italia era pari a 58 milioni e 990 mila unità, in calo di 7 mila unità rispetto alla stessa data del 2023. La componente straniera risultava decisiva per mantenerne la stabilità: 5 milioni e 308 mila stranieri, in aumento di 166mila individui (+3,2%). L’incidenza sulla popolazione totale tocca così il 9%. Il 59% degli stranieri risiede al Nord, per un’incidenza dell’11,3%. Altrettanto attrattivo è il Centro, con 1,3 milioni di individui e un’incidenza dell’11%. Più contenuta la presenza di residenti stranieri nel Mezzogiorno
La popolazione di cittadinanza straniera è nettamente più giovane rispetto a quella italiana: la classe di età prevalente è quella fino a 17 anni (21%), seguita da quella dei 60enni e over e dai 35-39enni.
La totalità dei permessi di soggiorno validi fino al primo trimestre del 2024 è di 4.244.521 (+0,3% dal 2023). La nazionalità marocchina resta al primo posto, seguita da quella albanese e dall’ucraina.
CRIMINALITÀ E DISCRIMINAZIONI
Il dato della presenza straniera negli istituti penitenziari è coerente con quello degli ultimi anni. Al 31 dicembre 2023 i detenuti stranieri erano 18.894, per la quasi totalità uomini, su un totale di 60.166. Per quanto riguarda la geografia carceraria, le prime cinque nazioni rappresentate sono il Marocco, la Romania, l’Albania, la Tunisia e la Nigeria. Agli immigrati sono contestati soprattutto reati contro il patrimonio, contro la persona e in materia di stupefacenti. I cittadini stranieri risultano vittime di violenze e frodi più dei cittadini italiani, a cui si aggiungono anche molteplici forme di discriminazione, talvolta istituzionalizzate.
SCUOLA E FORMAZIONE
Il numero degli alunni con cittadinanza non italiana si avvicina ai 915 mila, pari a quasi l’11% del totale della popolazione scolastica. E’ cresciuto il numero di bambini e ragazzi non accompagnati e rifugiati. La complessità di queste presenze fa emergere nuovi bisogni e pone domande al sistema scolastico e formativo. In questi anni la scuola ha fatto passi avanti sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione. Tuttavia divari e criticità permangono, anche per gli studenti provenienti da contesti migratori ma nati e cresciuti in Italia (sono il 64,5% sul totale degli alunni stranieri). Tra le principali difficoltà si segnalano la ridotta frequenza della scuola dell’infanzia; il ritardo scolastico, a causa di ritardato inserimento iniziale e ripetenze; la difficoltà nel completamento e proseguimento degli studi; l’abbandono scolastico. In molti casi, disturbi dell’apprendimento vengono certificati e medicalizzati, e sono in aumento.
Da un’analisi dei libri di testo emerge che il ruolo della scuola nell’integrazione della popolazione straniera risulta marginale. Allo stesso tempo, è completamente assente un discorso sui minori non accompagnati e sulle protezioni loro riservate.
LAVORO, ECONOMIA
Il 2023 ha visto una crescita complessiva dell'occupazione in Italia, segnata da differenze significative tra cittadini italiani e stranieri.
La crescita ha riguardato prevalentemente gli occupati italiani (+2,3%), a fronte di un leggero aumento della componente non comunitaria e di un lieve calo degli stranieri cittadini Ue. Il volume dei rapporti di lavoro attivati dai cittadini stranieri ammonta a 2.518.047, di cui il 76% di nazionalità non-Ue. Il 71% dei rapporti attivati sono stati a tempo determinato, il 20% a tempo indeterminato. A livello provinciale, la maggior parte delle attivazioni si è avuta a Milano, seguita da Roma, Bolzano, Verona e Firenze. Le attivazioni che hanno riguardato i cittadini stranieri sono state come “personale non qualificato” nei vari settori, soprattutto in agricoltura e manutenzione del verde, servizi di pulizia, costruzioni e professioni assimilate, spostamento e consegna merci. Continua a prevalere l’inquadramento come operaio. Resta diffusa la tendenza secondo cui migranti altamente istruiti vengono occupati delle controparti native, e occupano spesso posizioni per le quali sono sovraqualificati.
Tra il 2019 e il 2023, la domanda di lavoratori immigrati è aumentata significativamente, superando la crescita generale delle assunzioni. I giovani migranti mostrano un tasso di occupazione superiore di quasi 10 punti rispetto ai loro pari italiani. La questione dei Neet (giovani non impegnati in attività lavorative né in percorsi educativi o formativi) è particolarmente rilevante. Nel 2023, in Italia ci sono circa 1,4 milioni di giovani Neet, con una prevalenza significativa di italiani (85%), seguiti da giovani comunitari (2,9%) e non comunitari (12%). Il fenomeno dell'abbandono scolastico è un altro aspetto critico, soprattutto tra i giovani stranieri non comunitari: quasi un terzo lascia prematuramente la scuola. Le donne sono particolarmente colpite.
POVERTA’
Secondo i dati provenienti da 144 diocesi aderenti al sistema nazionale di raccolta dati Ospoweb, nel 2023 si sono rivolte a Caritas per chiedere aiuto e sostegno 269.689 persone, per il 57% di cittadinanza straniera. Negli ultimi sette anni il peso dell’utenza straniera è andato crescendo. Nel 2023 le persone di origine straniera aiutate sono state 146.415, in gran parte concentrate nelle regioni del Nord-Est e del Nord-Ovest. I primi dieci Paesi di provenienza sono Marocco, Ucraina, Romania, Perù, Nigeria, Albania, Tunisia, Senegal, Egitto, Pakistan. Gli stranieri aiutati hanno un’età media di 42 anni, sono per lo più coniugati, in maggioranza con un livello di istruzione basso e in condizione di fragilità occupazionale.
Le persone senza dimora sono 24.146. Accanto alle difficoltà di tipo economico e materiale figurano altre forme di vulnerabilità, come problemi familiari, oppure legate allo stato di salute o ai processi migratori.
n.2024/11- Ufficio stampa MVI S. Pravettoni |