L'ultima missione in Madagascar dell'ottobre 2022
La testimonianza di Alessandra Faraoni:
Tramite conoscenze comuni, sono stata messa in contatto con alcuni colleghi oculisti piemontesi che, da diversi anni, con Medici Volontari Italiani si occupano del “Progetto Madagascar”.
La possibilità di essere parte attiva, in un modo nuovo, a favore degli altri, si stava finalmente
concretizzando!
A fine ottobre 2022, mi sono unita, con grande gioia, ai miei amici e colleghi piemontesi Carlo, Speranza, Ugo e Giacomo, per fornire assistenza gratuita presso il dispensario del villaggio di Ambatondrazaka.
Dopo una lunga giornata di viaggio, con più di dieci ore di volo e due ore di fuso orario e poco meno di 300 km su strade scomode e sterrate, nel tardo pomeriggio del secondo giorno, esausti, ma felici e motivati, siamo arrivati finalmente a destinazione.
Suor Adeline e le altre sorelle ci hanno accolto, con tanto calore e grande ospitalità, aprendoci le porte del loro convento e fornendoci vitto e alloggio per i giorni a seguire.
Il terzo giorno è iniziata la nostra nuova esperienza insieme.
Sotto la tettoia dell’ambulatorio, ci accolgono un centinaio di persone di tutte le età, vestiti con abiti dai colori sgargianti e cappelli di ogni tipo. Appena ci vedono, si alzano tutti in piedi e ci danno il benvenuto con un applauso scrosciante.
I loro sguardi sono pieni di speranza perché, dopo tanto tempo, qualcuno è tornato a prendersi cura di loro e delle loro famiglie. I loro corpi sono stanchi, perché la maggior parte ha affrontato un lungo viaggio a piedi o con mezzi di trasporto scomodi per farsi visitare.
I miei occhi diventano lucidi e, ammetto che, a stento, fatico a trattenere le lacrime.
Ma, dopo un lungo respiro, mi rimbocco le maniche ed inizio ad immergermi nella nuova esperienza lavorativa e di vita.
L’ambulatorio è composto da due grandi sale visita laterali e una sala di attesa centrale ed è fornito di tutte le apparecchiature necessarie per visitare in maniera completa e scrupolosa.
Di lato all’ambulatorio c’è la struttura adibita agli interventi, con la sala anestesia fornita di tutti i farmaci, la sala sterilizzazione e la zona filtro con accesso alla vera e propria sala operatoria. In fondo al vialetto, un altro basso fabbricato è adibito a stanze di degenza per permettere ai pazienti operati di trascorrere la notte in loco ed attendere la visita e la dimissione del giorno
successivo all’intervento.
Sin da subito, mi è chiaro che il servizio che offriremo sarà più che adeguato e di alto livello, sulla falsa riga delle nostre strutture italiane. La popolazione malgascia avrà a disposizione solo il meglio.
Essendo specializzata nella parte clinica dell’oculistica, non eseguo interventi chirurgici, perciò trascorrerò le mie giornate lavorative al dispensario dividendomi tra visite oculistiche, controlli postchirurgici in ambulatorio e l’esecuzione delle anestesie peribulbari ai pazienti operandi nel blocco operatorio.
L’ambulatorio oculistico è coordinato da Suor Sabine, coadiuvata da Fanja, che gestisce l’agenda delle visite e degli interventi e fornisce ai pazienti tutte le spiegazioni e le indicazioni. Io visito con l’aiuto di una giovane e volenterosa apprendista, Sedera, che studia per diventare infermiera e suora.
Nella sala anestesia invece mi aiutano principalmente la giovane e competente infermiera Luva, che si divide con dedizione e passione tra l’allattamento e il lavoro, e la sorridente e laboriosa Suor Nantenaina, che, oltre ad essere attenta ai pazienti e curiosa nell’apprendere dell’Italia, mi farà anche più volte da “coiffeur” personale, acconciando i miei lunghi capelli biondi in tante treccine geometriche, come usano portare le ragazze malgasce.