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Progetto Madagascar:12.000 kg di materiali spediti
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Progetto Madagascar:12.000 kg di materiali spediti
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Progetto Madagascar: 12mila kg  di materiali spediti a Ambatondrazaka

Le missioni in Madagascar dei soci piemontesi di MVI, che da molti anni assicurano cure oculistiche e prestazioni chirurgiche specialistiche nel dispensario di Ambatondrazaka, restano per ora sospese. Il paese è infatti isolato a causa della pandemia e solo i residenti possono entrarvi.

        

Ma non per questo MVI si è fermata. Il dispensario, che si occupa anche di medicina generale grazie alla presenza di alcuni medici malgasci, tra cui una giovane dottoressa che segue l’ambulatorio di oculistica, e di un gruppo di suore Piccole Serve del Sacro Cuore di Gesù, funziona infatti regolarmente.

Inoltre è stato appena completato ed è partito il 12 aprile per Ambatondrazaka, con arrivo previsto verso la metà di maggio, uno dei più rilevanti carichi di materiale finora organizzati dai nostri soci piemontesi, i quali hanno lavorato, per l’occasione, con due altre associazioni:

ELPIS nave ospedale, che gestisce missioni in luoghi non altrimenti raggiungibili, per portare aiuto sanitario ai meno fortunati, privi di strutture adeguate e disponibilità economiche, e H4O – Help for Optimism, che si occupa dello sviluppo di strutture igienico-sanitarie e dell’educazione all’igiene, a partire dai più piccoli.

Questa collaborazione ha reso possibile l’allestimento di un container con ben 12.600 chilogrammi di materiale: medicazioni, mascherine, presidi e arredi ospedalieri, bende e garze destinati al dispensario; ma anche un gommone, un compressore, un gruppo elettrogeno, un erpice, una fresa….e altro ancora. Attrezzature attese dalla missione di padre Angelo Vitrano, a poche centinaia di metri dal dispensario medico, o destinate ad ELPIS o H4O.

“Per il momento non possiamo andarci - dice Carlo Passeggi, oculista socio di MVI che guida le periodiche missioni in Madagascar – ma continuiamo a lavorare, da qui, per Ambatondrazaka. Abbiamo preparato e spedito, prima del lockdown di marzo 2020, un container di merce, regolarmente arrivato.  Lo scorso agosto, invece, abbiamo spedito per via aerea 120 kg. di farmaci che le nostre suore non riuscivano a procurarsi. Una seconda spedizione di farmaci è partita il 15 aprile da Malpensa.

Non vediamo l’ora di riprendere le nostre trasferte, da cui dipendono prestazioni oculistiche non altrimenti disponibili nella regione agricola di Ambatondrazaka e delle quali la popolazione locale ha disperatamente bisogno”.